Studio
Arte40 (già
Spazio Arte) (Associazione
Promotrice d'Arte e Cultura) EVENTI
IN PROGRAMMA L'ARTE DEI SENTIMENTI NASCOSTI Un altro formidabile evento artistico organizzato
dall'infaticabile Angelo Cottone, presidente delle Associazioni culturali Art
Center, Studio Arte40 e Spazio Arte, ospitato stavolta nella Mediterranea Art
Gallery di Siracusa, nel cuore di Ortigia, dal 6 al 20 ottobre 2018: una
mostra collettiva dall'emblematico titolo: "Fra
l'illusorio e la realtà - L'arte dei sentimenti nascosti". Gianfranco Bevilacqua, Teresa Borgia, Badò Domenico Battaglia,
Angelo Cottone, Cetty Formosa, Salvatore Laudani, Pippo Ragonesi, Maurizio Sanfilippo,
Claudia Saraniti, Rudy Sesti, Vittorio Sodo, Gisella Treccarichi. Questi i
dodici artisti, pittori e scultori, che partecipano con le loro opere,
artisti che sono tutti indubbiamente dotati di buona conoscenza tecnica e
ricca immaginazione, elementi questi necessari a qualsivoglia
creazione pittorica; in più essi hanno anche ricevuto da madre natura una
buona dose di fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Il loro mondo è
onirico, spaziale, narrativo e affascinante, affonda nel mistero le proprie
radici e nella dimensione del rapporto stretto e intimo tra l'arte e la vita,
tra l'arte e i sentimenti più nascosti dell'uomo,
che è poi l'intuizione da cui prende spunto e titolo la mostra. Una tematica poetica questa che riappare in numerose tele con
varie declinazioni, a volte echeggia atmosfere figurative o evidenti accenni
al surrealismo e al simbolismo, altre volte la fervida immaginazione dei
pittori e degli scultori attinge ai miti dei greci d'occidente. D'altra parte
chi crea un’opera d’arte è, in buona sostanza, un
medium, poiché rende visibile ciò che è percepito a livello intimo ed
inconscio, fa emergere emozioni e stati dell’animo reconditi e, per
sovrappiù, li rende percepibili agli altri attraverso l’universalità
dell’immagine e della parola o il codice convenzionale dei segni e dei
colori. La creazione artistica è perciò un evento misterioso, legato a
possibilità percettive più estese rispetto al sentire comune e quotidiano. A
volte queste possibilità percettive sono così vaste che nemmeno gli stessi
autori ne hanno piena coscienza, bensì agiscono
d’istinto, abbandonandosi ai sensi e alle emozioni. I pittori creano un
dipinto attingendo a quella parte del mondo immaginifico congeniale
alla levatura del loro pensiero, tanto più misterioso e difficile da
decifrare quanto più profonda e complessa è la personalità dei soggetti. A
volte il progetto creativo rimane legato ad immagini
reali od oniriche che consentono interpretazioni dirette, altre volte
l’artista si affida a semantiche criptiche di più complicata lettura. Se oggi
va tanto una pittura “concettuale” è solo perché
l'umanità vive tempi in cui bellezza, armonia e natura sono state sacrificate
sull’altare del progresso esasperato, della modernizzazione rapace, della
rivolta sanguinolenta del figlio-uomo contro la natura-madre. Allora il
creativo, l’artista, ancora di più s’immerge nel suo mondo criptico,
sprofonda in apnea negli abissi della mente, compiendo un viaggio dentro se
stesso, dragando la propria psiche, facendo emergere in superficie emozioni e
debolezze, imprimendo sulle tele bianche il semantema del mistero,
comunicandolo a tutti coloro che nell’incontro con
un’opera d’arte sanno di dover affrontare un attivo impegno della mente e non
un passivo piacere dei sensi. Infatti, l’innovazione e l'originalità tendono
a dissestare le nostre certezze e, senza un adeguato impegno e una corretta e
propedeutica preparazione culturale, l'opera d'arte può mostrarsi ostica e
incomprensibile alla maggior parte di noi. Ogni popolo si è affidato, agli
albori della sua storia, al mito e alla magia, in maniera istintiva, quali
primi trasmettitori di cultura e di tradizione consolidata. I primi cantori
dell’antichità utilizzavano delle metafore, trasformavano i dati reali in
episodi mitici e i personaggi storici in divinità fantastiche, creavano in
sintesi un codice che facilitava la narrazione e di conseguenza la
trasmissione dei dati. Il mito, quindi, che rende universale il particolare,
è il linguaggio che consente di passare dalla cronaca alla storia,
dall’emozione individuale e collettiva all’opera d’arte. Così l’artista è
anche mago, alchimista, ricercatore dell’occulto, frequentatore del mistero.
Così come fa l’alchimista, trasformatore della materia, così l’artista prende
una tela bianca, dei colori e dei pennelli, e comincia a dipingere
perfezionando sempre di più la sua opera, ma, mentre perfeziona la sua opera, perfeziona se stesso. Questa è l’opera alchemica:
si arriva al capolavoro soltanto al punto finale del processo creativo. Ma per il vero alchimista come per il vero artista il
traguardo non è mai pienamente raggiunto, non c'è mai la piena soddisfazione,
continuare nel lavoro creativo è insieme condanna ed estremo godimento. Fra
l'illusorio e la realtà esiste una terra di mezzo laddove impera l'arte dei
sentimenti nascosti, quelli di questi artisti che si esprimono attraverso
opere mirabili non solo per l'intuizione creativa e compositiva ma anche per
la tecnica abile con cui essi lavorano. Essi sono quindi i fortunati
depositari di un dono: un dono che il Dio dell'Arte
dispensa soltanto ai suoi figli migliori. Raimondo Raimondi critico d'arte Eventi
conclusi
https://www.facebook.com/spazio.arte/ .https://www.facebook.com/angelocottone.sculptor .A cura dell’Associazione Promotrice d’Arte e Cultura, Contatti: Spazioarte.to.it@gmail.com cell.3662567980 |
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E COLLABORATORI MANIFESTI
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